Ansia prima di dormire
Sintomi fisici, rimedi naturali e non farmacologici per addormentarsi subito.
Addormentarsi subito e mantenere un sonno di durata sufficiente sono caratteristiche fondamentali per un riposo notturno soddisfacente.
La presenza di ansia notturna prima di dormire manifestandosi attraverso sintomi fisici (ad esempio dolori diffusi o localizzati al petto, palpitazioni, affanno, cefalea, tremori) può causare difficoltà a prendere sonno o numerosi risvegli durante la notte. In questo secondo caso si possono verificare anche attacchi di panico notturni.
Il PHQ-15 è uno strumento di screening utilizzato per la valutazione dei sintomi fisici dell’ansia. Gli obiettivi di una ricerca sono stati quelli di stabilire la validità costruttiva di tale mezzo di valutazione. L’indagine è stata condotta in Germania nel periodo tra agosto 2011 e novembre 2014 su 9250 soggetti. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti ad un’ampia valutazione di base comprendente un insieme di questionari. Gli uomini hanno riportato meno sintomi fisici rispetto alle donne. Il punteggio totale PHQ-15 era fortemente correlato con qualità della vita, presenza di stanchezza, ansia e problemi di sonno. L’obesità era associata ad alcune somatizzazioni come mancanza di respiro e dolori a braccia, gambe ed articolazioni. Tale ricerca confermerebbe il ruolo dei sintomi somatici nella compromissione della qualità della vita attraverso l’associazione con ansia notturna e problemi di sonno (Hinz et al., 2017).
La presenza di un disturbo del sonno non farebbe altro che accentuare la presenza di ansia notturna prima di coricarsi. I sensi attraverso i quali vengono segnalati e percepiti i cambiamenti interni del corpo presentano differenze individuali legate prevalentemente allo stile emotivo e alla vulnerabilità ai disturbi affettivi. Una scarsa qualità del sonno sembrerebbe associata a difficoltà nel percepirsi con conseguente insorgenza di disturbi quali depressione e/o ansia. L’insonnia, pertanto, rappresenta una precoce espressione di un disturbo psicologico influenzando l’abilità autopercettiva e le esperienze diurne. I disturbi del sonno quindi possono contribuire all’espressione della psicopatologia affettiva attraverso gli effetti esercitati sulle dimensioni percettive e interpretative della consapevolezza corporea (Ewing et al., 2017).
Il dolore alle spalle è un problema di salute molto comune il quale può causare disturbi del sonno, riduzione del funzionamento lavorativo e sintomi ansioso-depressivi peggiorando la qualità della vita.
I pazienti con sintomatologia dolorosa alle spalle, infatti, avrebbero una maggiore incidenza di disturbi del sonno, ansia e depressione. Quelli con disturbi del sonno e dolore alle spalle o respirazione affannosa mostrerebbero una gravità di ansia e depressione superiore ai pazienti senza tali sintomi con una peggiore qualità di vita. I pazienti con dolore alle spalle e ansia presenterebbero una riduzione della qualità di vita, un riposo notturno poco soddisfacente, una riduzione delle ore lavorative, sociali ed una maggiore severità del dolore.
I pazienti con depressione e dolore alle spalle mostrerebbero un sonno poco riposante, una riduzione delle ore di lavoro, un peggioramento della qualità di vita e delle abilità sociali.
I fattori psicologici e sociali sembrerebbero svolgere un ruolo importante nello sviluppo dei dolori alle spalle con conseguenti disturbi del sonno i quali possono contribuire ad aumentare le emozioni e le memorie sgradevoli (Sribastav et al., 2017).
Cosa fare se si ha sonno ma non si riesce a dormire a causa dell’ansia notturna?
Quali sono i rimedi non farmacologici per dormire subito di notte ovvero come calmare l’ansia quando sopraggiunge prima di dormire?
Si può curare l’ansia notturna senza ricorrere ai farmaci?
Oltre ai rimedi naturali per prendere sonno e alla psicoterapia cognitivo-comportamentale tra gli interventi terapeutici efficaci va segnalata la pratica dello yoga. I tassi di partecipazione ai programmi di fitness per il corpo come lo yoga continuano ad aumentare. È importante, però, che gli operatori sanitari siano informati sulla natura dello yoga e sulle prove dei suoi numerosi effetti terapeutici. Lo yoga terapeutico è definito come l’applicazione delle posture yoga e della sua pratica al trattamento delle condizioni sanitarie al fine di prevenire o curare il dolore, le sofferenze o le limitazioni strutturali, fisiologiche, emotive e spirituali. La pratica dello yoga sembrerebbe aumentare la forza muscolare e la flessibilità del corpo promuovendo e migliorando la funzione respiratoria e cardiovascolare, favorendo il recupero e il trattamento delle dipendenze, riducendo lo stress, l’ansia, i sintomi depressivi, il dolore cronico, migliorando la qualità del sonno e della vita (Woodyard, 2011).
Riferimenti bibliografici:
Hinz A et al (2017). Frequency of somatic symptoms in the general population: Normative values for the Patient Health Questionnaire-15 (PHQ-15). J Psychosom Res. 96:27-31.
Sribastav SS et al (2017). Interplay among pain intensity, sleep disturbance and emotion in patients with non-specific low back pain. Peer J. 5: e3282.
Woodyard C (2011). Exploring the therapeutic effects of yoga and its ability to increase quality of life. Int J Yoga. 4(2): 49-54.
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Dott.ssa Tiziana Corteccioni
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