
Attacchi di panico notturni: associazione tra ansia e insonnia
Gli attacchi di panico notturni sono delle improvvise crisi d’ansia che interrompono la continuità e la qualità del sonno.
Come si manifestano gli attacchi di panico nottunrni?
Si possono manifestare prima di coricarsi ovvero possono essere caratterizzati da ansia notturna con sintomi fisici, che causa generalmente difficoltà di addormentamento, oppure possono consistere in episodi ansiosi con insorgenza improvvisa dopo un periodo di sonno più o meno lungo. A volte si può percepire ansia nel dormiveglia. Al risveglio l’individuo avverte generalmente una improvvisa ed intensa quota d’ansia somatizzata caratterizzata da tachicardia (palpitazioni), dolore al petto, sensazione di avere un infarto o di una morte imminente, sudorazione, tremore, vertigini, sensazione di svenimento. Dopo aver superato la crisi ansiosa l’individuo non riesce a riaddormentarsi e si focalizza sul suo stato psicofisico per il timore che possa verificarsi un nuovo attacco di panico.
Gli attacchi di panico notturni possono rappresentare un disturbo invalidante per l’individuo, in quanto l’associazione tra ansia ed insonnia compromette la qualità della vita, causando difficoltà nel funzionamento sociale e lavorativo. L’individuo può manifestare eccessiva sonnolenza diurna (da deprivazione di sonno), difficoltà di concentrazione, mancanza di energie per affrontare le attività quotidiane, umore depresso. In alcuni casi si può manifestare uno stato di allerta continuo diurno: si ripensa all’attacco di panico e si trascorre la giornata con la preoccupazione che possa manifestarsi di nuovo. Questa condizione è molto frequente la sera quando l’individuo deve coricarsi nuovamente ed ha paura di non riuscire ad effettuare un sonno continuativo o soddisfacente. La visita specialistica risulta, pertanto, fondamentale per poter comprendere le cause del disturbo e conoscere le cure disponibili.
Quali sono i possibili rimedi per gli attacchi di panico notturni?
I trattamenti possono essere di tipo psicoterapeutico e/o farmacologico.
Ricerche scientifiche dimostrano che il trattamento cognitivo-comportamentale standard o adattato in maniera specifica alla presenza di attacchi di panico notturni siano entrambi efficaci ad ottenere una remissione completa dei sintomi dopo circa un anno di terapia (Marchland et al., 2013).
La terapia farmacologica più adeguata consiste nella prescrizione del farmaco ansiolitico e/o ipnoinducente e/o antidepressivo che permetta al paziente di recuperare un sonno ristoratore, una soddisfacente qualità di vita priva di attacchi di panico, tenendo conto delle sue preoccupazioni relative alla dipendenza farmacologica e all’insorgenza di eventuali effetti collaterali.
Il farmaco prescritto, perciò, rappresenterebbe una sorta di “stampella” per aiutare il paziente a superare un periodo di difficoltà, che il paziente potrà utilizzare per un periodo di tempo più o meno limitato, a seconda delle sue condizioni e della sua storia clinica.
Riferimenti bibliografici:
Segui la Dott.ssa Corteccioni sui Social
Ricerca articolo su patologia di interesse
News
Dott.ssa Tiziana Corteccioni

ULTIMI ARTICOLI
Terapie alternative ai farmaci nella Depressione Maggiore
Per chi non può assumere farmaci o ha manifestato effetti collaterali la fitoterapia e la psicoterapia cognitivo-comportamentale digitale possono essere un’opzione da prendere in considerazione….
Come capire se un adolescente ha problemi psicologici
Alcune ricerche scientifiche descrivono i disturbi psicologici diffusi tra gli adolescenti nell’epoca digitale. Stiamo assistendo ad un cambiamento significativo nella presentazione e nella prevalenza dei…
Antidepressivi che danno problemi sessuali: che cos’è la PSSD
La sindrome da disfunzione sessuale persistente post-antidepressivi è una sindrome che desta preoccupazione nei consumatori ma la ricerca non ne ha dimostrato con certezza l’esistenza….
Doomscrolling: cosa significa e quando serve lo psichiatra
La ricerca compulsiva di informazioni, su pc, tablet e smartphone, può diventare un problema significativo per la salute mentale. Per doomscrolling si intende l’abitudine compulsiva…