
Disturbi psicosomatici: la mente che si esprime attraverso il corpo
Il dolore cronico è un sintomo frequente nei soggetti affetti da patologie organiche come il diabete, le coronaropatie, le malattie gastro-intestinali e le malattie autoimmuni.
Il corpo, però, può fungere anche da segnale di un disagio psichico. I pazienti con dolore al petto a volte non presentano alcuna coronaropatia e riferiscono sintomi fisici associati ad un disagio emotivo.
In uno studio si è investigata l’incidenza di disturbi psichiatrici in pazienti non cardiopatici con dolore al petto. 253 pazienti non cardiopatici sono stati valutati prima e dopo una coronarografia attraverso la somministrazione di test specifici per valutare i sintomi d’ansia, l’umore, l’ipocondria, i sintomi somatici e la qualità della vita. Successivamente l’incidenza della sintomatologia psicologica è stata confrontata con quella della popolazione generale.
Dai risultati, nonostante l’assenza di una coronaropatia, il 70% dei pazienti non cardiopatici continuava a soffrire di sintomi cardiaci dopo l’esame. L’incidenza di ansia generalizzata era superiore al 37% nelle donne e al 22% negli uomini rispetto alla popolazione generale. L’ansia polarizzata sulla condizione cardiologica era pari al 27% mentre sintomi somatici persistenti comparivano nel 120% dei casi (quindi anche nei cardiopatici) dopo la cateterizzazione cardiaca. L’ipocondria raggiungeva il 68% dopo l’esame rispetto alla popolazione generale. La qualità della vita si riduceva notevolmente (Cristoph et al., 2014).
In un altro studio un campione di 1660 pazienti con patologie organiche è stato valutato attraverso interviste cliniche per individuare la prevalenza di disturbi psichiatrici, in particolare di quelli psicosomatici. Dai risultati il disturbo d’ansia sembrava il più frequente (10,3%) in associazione a sintomi somatici, attaccamento ansioso e umore irritabile. La prevalenza del disturbo di panico e di agorafobia senza anamnesi di disturbo di panico era pari al 4,5%. L’agorafobia era maggiormente associata a somatizzazione persistente. I tassi di prevalenza più bassi erano rappresentati dai pazienti con fobia sociale e dal disturbo ossessivo-compulsivo (Fava et al., 2010).
La richiesta di trattamento dei disturbi psicosomatici avviene generalmente quando il paziente ha escluso la presenza di una patologia organica oppure ritiene il sintomo fisico troppo intenso e non giustificato dalla presenza della sola patologia organica di base.
Si può intervenire, a seconda dell’intensità della sintomatologia, con un trattamento di tipo farmacologico e/o con una psicoterapia. L’intervento psicoterapeutico mira ad ottenere una modulazione emotiva maggiore attraverso l’utilizzo del corpo, a decatastrofizzare i sintomi somatici ed a migliorare la qualità della vita. I farmaci prescritti in caso di necessità sono generalmente ansiolitici, antidepressivi e stabilizzatori del tono dell’umore.
Riferimenti bibliografici:
Cristoph M et al (2014). Mental symptoms in patients with cardiac symptoms and normal cronary arteries. Oper Heart. 1(1): e000093.
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Dott.ssa Tiziana Corteccioni

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