psicofarmaci nocivi

Gli psicofarmaci danneggiano il cervello? Niente di più falso

Numerosi studi scientifici dimostrano che gli psicofarmaci possono migliorare le funzioni cerebrali, preservando le alterazioni strutturali presenti in pazienti affetti da patologie neurodegenerative.

E’ una credenza comune che molti hanno: bisogna evitare assolutamente di assumere psicofarmaci perché possono danneggiare il cervello.
Sebbene in rete esistano opinioni contrastanti voglio citare alcuni studi scientifici autorevoli che dimostrano il contrario valutando l’azione degli psicofarmaci antidepressivi e antipsicotici.

Gli antidepressivi favoriscono la neurogenesi dell’ippocampo.

Nei pazienti affetti da Depressione Maggiore sono state individuate alterazioni in aree cerebrali responsabili della regolazione emotiva quali l’amigdala e l’ippocampo.
Gli eventi di vita stressanti cronici sono fattori di rischio per lo sviluppo di Depressione Maggiore, la cui fisiopatologia è fortemente legata a disturbi della neurotrasmissione della serotonina (5-HT). È stato scoperto che l’esposizione ad uno stress cronico imprevedibile può indurre comportamenti di tipo depressivo, tra i quali comportamenti passivi e anedonia in modelli animali, insieme ad altri sintomi affettivi e cognitivi. Numerose strutture corticolimbiche sono coinvolte nella regolazione del tono dell’umore e sono influenzate negativamente dal disturbo depressivo. È stato ampiamente dimostrato come lo stress cronico regoli negativamente la neurogenesi dell’ippocampo adulto. Secondo le ricerche scientifiche la neurogenesi dell’ippocampo è regolata negativamente dallo stress mentre è regolata positivamente dal trattamento antidepressivo. In altre parole, l’uso dell’antidepressivo favorirebbe la crescita e la modificazione dell’ippocampo dei pazienti depressi. Gli antidepressivi, pertanto, non danneggiano il cervello ma ne favoriscono dei cambiamenti in positivo (Mahar et al., 2013).

Gli antipsicotici possono essere prescritti in pazienti con alterazioni strutturali e funzionali del cervello.

Sintomi psicotici quali deliri e allucinazioni possono manifestarsi nella schizofrenia ma anche in malattie neurologiche o in altre condizioni mediche.
Prove emergenti supportano l’evidenza di significativi cambiamenti strutturali e funzionali del cervello sia nei disturbi psicotici che neurologici caratterizzati da sintomi psicotici. Oltre all’attività antidopaminergica, il meccanismo degli antipsicotici di nuova generazione sposta la sua azione sui recettori della serotonina, il che potenzialmente contribuisce ad un discreto beneficio nel trattamento dei sintomi negativi della psicosi e ad una minore frequenza di effetti collaterali extrapiramidali rispetto agli antipsicotici tipici. Questa migliore tollerabilità è utile nel trattamento della psicosi anche in pazienti affetti da malattie neurodegenerative e vulnerabili allo sviluppo di effetti collaterali extrapiramidali derivanti dagli antipsicotici tipici.
Essendo prescritti anche in pazienti anziani e con malattie neurodegenerative gli antipsicotici non comportano un peggioramento della funzione cerebrale né peggiorano le alterazioni strutturali già presenti nei pazienti affetti da tali malattie (Julayanont & Suryadevara (2021).

Eppure c’è chi dice: “Sono stato rovinato dagli psicofarmaci”.

Questa affermazione non basta. Servono altre informazioni relative all’assunzione degli psicofarmaci. Gli effetti degli psicofarmaci sono stati controllati regolarmente da uno specialista? Gli psicofarmaci, se presi in autonomia, possono dare dipendenza. Se gli psicofarmaci sono stati assunti per mesi o anni in modo autonomo, dire a chi soffre di un disturbo mentale di essere stato danneggiato irreversibilmente dopo averli presi, crea timore e allontana dalla cura farmacologica che, secondo le linee guida internazionali, risulta essere sicura, ben tollerata e per molti pazienti efficace (Corteccioni, 2024).

Riferimenti bibliografici:

Corteccioni T (2024). Ho bisogno di una pillola? Vallardi Editore.

Julayanont P & Suryadevara U (2021). Psychosis. Review. Continuum (Mineapp Min).27(6): 1682-1711.

Mahar I et al (2014). Stress, serotonin, and hippocampal neurogenesis in relation to depression and antidepressant effects. Review. Neurosci Biobehav Rev. 38: 173-92.

Segui la Dott.ssa Corteccioni sui Social

Ti piace il sito della dottoressa Corteccioni? Seguila subito su Facebook, Instagram e YouTube per scoprire le ultime notizie e tutti gli approfondimenti sulla salute mentale. Clicca sui pulsanti qui sotto.

Ricerca articolo su patologia di interesse

News

Dott.ssa Tiziana Corteccioni

Psichiatra psicoterapeuta Roma Tiziana Corteccioni

Psichiatra e Psicoterapeuta.
Riceve a Roma e a Perugia.

La Dott.ssa Tiziana Corteccioni è un Medico Chirurgo, Specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta ad orientamento clinico cognitivo comportamentale. Collabora con l'Associazione di Clinica Cognitiva, sede di Roma.

ULTIMI ARTICOLI

depressione serotonina

Da cosa è causata la Depressione Maggiore?

Non solo deficit della ricaptazione della serotonina: la Depressione Maggiore può avere altre cause, tutte da scoprire. L’ipotesi che la Depressione Maggiore sia causata da un…

Continua a leggere...
farmaco ad azione rapida

Qual è l’antidepressivo che fa effetto subito?

Gli attuali studi scientifici sono rivolti all’individuazione di farmaci antidepressivi ad azione immediata. Le ultime ricerche in ambito psichiatrico riguardano farmaci antidepressivi con effetto immediato….

Continua a leggere...
psicofarmaci nocivi

Gli psicofarmaci danneggiano il cervello? Niente di più falso

Numerosi studi scientifici dimostrano che gli psicofarmaci possono migliorare le funzioni cerebrali, preservando le alterazioni strutturali presenti in pazienti affetti da patologie neurodegenerative. E’ una…

Continua a leggere...
stigma

Come non farsi condizionare dal giudizio e dai pregiudizi degli altri

Il giudizio e i pregiudizi degli altri non devono condizionare la vita di chi soffre: è ora di dire basta! Viviamo in una società dove…

Continua a leggere...