
Ansia: sintomi respiratori e psicoterapia
L’ansia è una manifestazione complessa caratterizzata da sintomi somatici (come palpitazioni, vertigini, affanno), sintomi cognitivo-emotivi (come paura, preoccupazioni, ruminazioni) e comportamenti mirati ad attenuare o prevenire i precedenti (ad esempio l’evitamento).
Per valutare cosa succede a livello cerebrale nei soggetti affetti da disturbi d’ansia 29 partecipanti ansiosi e 30 controlli sani sono stati inclusi in una ricerca che ha analizzato la connettività neurale intrinseca per ogni sintomo d’ansia. La gravità delle preoccupazioni è stata univocamente correlata con una maggiore connettività intrinseca tra insula destra anteriore ed il precuneus. L’ansia globale e somatica sono state associate alle strutture limbiche e paralimbiche (maggiore connettività tra amigdala, nucleo paraventricolare e ippocampo). Gli aspetti conflittuali tipici delle nevrosi, invece, sono stati correlati con una maggiore connettività tra strutture limbiche e prefrontali (Andreescu et al., 2015).
È stato dimostrato un effetto dell’ansia sulla sensazione soggettiva di una ridotta performance respiratoria determinata misurando le potenzialità correlate alla respirazione, evocate da un’occlusione inspiratoria, attraverso l’elettroencefalogramma. Uno studio ha valutato la percezione della funzionalità respiratoria in un gruppo di pazienti ambulatoriali con disturbo d’ansia generalizzato (GAD) ed in un gruppo di controlli sani. Dai risultati la latenza media di P3 dei pazienti con GAD era significativamente maggiore della latenza di P3 dei controlli sani. Il gruppo affetto da GAD, inoltre, presentava ampiezze di P3 significativamente ridotte rispetto al gruppo di controllo. Questi risultati suggerirebbero che i pazienti affetti da GAD possono presentare una condizione psichica tale da modulare l’elaborazione di ordine superiore della percezione respiratoria (Chan et al., 2014).
Cosa può succedere se l’ansia si manifesta proprio nei pazienti affetti da malattie respiratorie?
A causa di un’eccessiva focalizzazione sul sintomo clinico questi pazienti possono presentare una dispnea clinicamente inspiegabile, accompagnata da notevoli livelli di ansia suggestivi di psicopatologia, più frequentemente di disturbo di panico. Uno studio ha indagato il valore multidimensionale della dispnea come strumento per facilitare l’identificazione di uno specifico profilo suggestivo di comorbilità con il disturbo di panico. I contenuti manifestati verbalmente dai pazienti quali sensazione di depressione, fame d’aria e pensieri focalizzati sulla respirazione permetterebbero di differenziare in maniera significativa i pazienti con malattie polmonari con e senza disturbo di panico (Hauxer et al., 2015).
Numerosi fattori psicologici, inoltre, possono contribuire alla percezione di una maggiore difficoltà respiratoria, generalmente riferita dai pazienti con malattia polmonare cronica ostruttiva (BPCO), aumentando la gravità della patologia stessa. La terapia cognitivo-comportamentale può ridurre l’intensità dell’affanno percepito dai pazienti con BPCO. Partendo da un totale di 31 pazienti con BPCO reclutati in una ricerca, 18 sono stati sottoposti a 4 sedute di terapia cognitivo-comportamentale mirata al sintomo respiratorio e 13 a cure di routine. Prima della terapia i partecipanti sono stati testati con un protocollo tale da valutare il livello di fame d’aria in risposta a carichi di resistenza inspiratoria. Sei mesi più tardi è stata misurata nuovamente la dispnea percepita confrontando i risultati con quelli delle misurazioni precedenti. È emersa una significativa riduzione (del 17%) delle valutazioni soggettive di dispnea nel gruppo di pazienti sottoposti a terapia cognitivo-comportamentale e nessuna riduzione della fame d’aria nel gruppo sottoposto a cure di routine. La psicoterapia, pertanto, sembrerebbe alleviare il disagio respiratorio assumendo un ruolo importante nel trattamento dei pazienti con BPCO (Livermore et al., 2015).
Riferimenti bibliografici:
Andreescu C et al (2015). The many faces of anxiety-neurobiological correlates of anxiety phenotypes. Psychiatry Res. 234(1): 96-105.
Hauzer R et al (2015). Medically unexplained dyspnoea and panic. Respirology. 20(5): 828-30.
Livermore N et al (2015). Cognitive behaviour therapy reduces dyspnoea ratings in patients with chronic obstructive pulmonary disease (COPD). Respir Physiol Neurobiol. 216: 35-42.
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Dott.ssa Tiziana Corteccioni

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