Depressione Maggiore e depressione cronica
La presenza di una persistente sensazione di disperazione e perdita di speranza nel futuro è un sintomo caratteristico della Depressione Maggiore. In chi ne soffre diventa difficile lavorare, studiare, mangiare, dormire e godere a pieno delle attività della vita quotidiana. Gli episodi di Depressione Maggiore possono essere singoli o ricorrenti, questo dipende sia da una predisposizione genetica (familiarità positiva per tale disturbo) che da variabili psicosociali e ambientali.
Secondo il DSM V (Manuale Diagnostico e Statistico delle Malattie mentali) deve essere presente ogni giorno per almeno due settimane almeno un sintomo tra umore depresso o perdita di piacere e di interessi in aggiunta ad almeno altri quattro sintomi (per un totale di cinque) tra cui stanchezza, insonnia o ipersonnolenza, perdita o aumento di appetito, difficoltà di concentrazione, sentimenti di colpa eccessivi o inappropriati, idee di morte. Nei casi gravi possono esserci manifestazioni psicotiche (deliri e allucinazioni).
In Italia il rischio di avere nell’arco della vita un episodio di Depressione Maggiore è pari al 10%. Le donne hanno un rischio doppio rispetto agli uomini ed i periodi più vulnerabili sono la pubertà, il periodo mestruale, la gravidanza, il post-partum e la menopausa. L’età media di insorgenza è pari a 25 anni ma può verificarsi in qualsiasi momento della vita.
Per Depressione cronica o persistente si intende, invece, una cronica sintomatologia depressiva della durata di almeno due anni e caratterizzata da almeno due sintomi tra insonnia o ipersonnolenza, perdita o aumento di appetito, difficoltà di concentrazione, stanchezza, sentimenti di disperazione, bassa autostima.
I trattamenti che possono essere utilizzati sono sia farmacologici che psicoterapeutici. I farmaci utilizzati sono antidepressivi e ipnoinducenti mentre i trattamenti psicoterapeutici di efficacia riconosciuta sono quelli di tipo cognitivo-comportamentale.
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