borderline2

Il disturbo borderline di personalità

La personalità può essere definita l’impalcatura mentale dell’individuo, in quanto costituita da un insieme dei tratti emozionali e comportamentali stabili, prevedibili che si formano durante la tarda infanzia ed adolescenza.
Nei disturbi di personalità tali tratti appaiono inflessibili e maladattativi, compromettendo la capacità di relazionarsi agli altri, causando una compromissione del funzionamento sociale e/o lavorativo. I soggetti affetti da disturbi di personalità spesso non hanno consapevolezza di avere questi problemi. Per il DSM-IV vengono coinvolte aree come la coscienza, l’affettività, le relazioni interpersonali, il controllo degli impulsi e si viene a formare un modello abituale di esperienza interiore, di comportamento e di relazione con gli altri inflessibile, pervasivo e stabile con insorgenza in adolescenza o nella prima età adulta.
Fattori biologici, genetici e psicosociali possono contribuire allo sviluppo di disturbi di personalità. La prevalenza di tali disturbi nei gemelli monozigoti è maggiore rispetto ai dizigoti.
Il trattamento appare difficile se il paziente non ha la consapevolezza di avere un problema. Spesso vengono riferiti numerosi periodi di interruzione volontaria dei trattamenti o difficoltà ad iniziarne uno. La terapia farmacologica è necessaria solo per trattare sintomi associati al disturbo come quelli depressivi, psicotici o ansiosi. Molto utile appare la psicoterapia individuale e di gruppo.

Tra i disturbi più diffusi nella popolazione generale c’è il disturbo borderline di personalità. I soggetti con disturbo borderline di personalità riferiscono instabilità delle relazioni interpersonali, del tono dell’umore e del comportamento. Vengono riferite, inoltre, immagini di sé e dell’altro prima idealizzate poi svalutanti in rapida successione, senza la capacità di ricordare i nessi o le relazioni causali che hanno determinato tale cambiamento di opinione. I soggetti affetti, inoltre, possono riferire sentimenti di vuoto, paura di essere abbandonati dall’altro e disturbi dell’immagine corporea. I disturbi più frequentemente associati a tale disturbo di personalità sono, infatti, quelli dell’alimentazione (bulimia, anoressia) accompagnati da disturbi depressivi e/o ansiosi. Vengono riferiti, inoltre, comportamenti impulsivi, tentativi di suicidio o gesti autolesivi. Generalmente i soggetti con disturbo borderline di personalità presentano difficoltà nel controllare la rabbia riferendo irritabilità ed episodi di aggressività eterodiretta. A volte manifestano sintomi dissociativi che vengono descritti come una sorta di “anestesia emotiva” caratterizzata da episodi di depersonalizzazione (non si riconoscono allo specchio, si osservano dall’esterno) o derealizzazione (non riconoscono l’ambiente dove vivono o le strade che percorrono ogni giorno) accompagnati dalla presenza di idee a carattere persecutorio soprattutto in seguito ad eventi stressanti. I gesti autolesivi che si procurano li aiuterebbero proprio a sentire le emozioni e ad uscire dallo stato di dissociazione. Nella storia di vita di tali soggetti sono presenti spesso traumi infantili (abusi sessuali, maltrattamenti, scarsa comunicazione familiare).

La prevalenza del disturbo borderline è pari all’1-2%. Le donne manifestano il disturbo con una frequenza due volte superiore a quella degli uomini. Il tasso di suicidio è pari al 10%.
Tra i trattamenti la psicoterapia cognitiva rappresenta la più efficace ed indicata nelle linee guida internazionali. Tra le nuove terapie cognitive va segnalata la terapia dialettico-comportamentale o DBT (indicata soprattutto se sono presenti disregolazione emotiva, comportamentale e gesti autolesivi). Secondo alcuni studi la DBT sarebbe in grado di ridurre la frequenza dei gesti autolesivi di almeno il 50% (Alper & Peterson, 2001).

Riferimenti bibliografici:

  • Ganti L, Kaufman M, Yanofski J. First Aid for the Psychiatry Clerkship, Third Edition (First Aid Series). 2011.
  • DSM IV-TR. Manuale Diagnostico e Statistico delle Malattie Mentali. APA. 2000.
  • Pubmed Health. Borderline personality disorder. Novembre 2012.

Segui la Dott.ssa Corteccioni sui Social

Ti piace il sito della dottoressa Corteccioni? Seguila subito su Facebook, InstagramYouTube ,TikTok per scoprire le ultime notizie e tutti gli approfondimenti sulla salute mentale. Clicca sui pulsanti qui sotto.

Ricerca articolo su patologia di interesse

News

Dott.ssa Tiziana Corteccioni

Psichiatra psicoterapeuta Roma Tiziana Corteccioni

Psichiatra e Psicoterapeuta.
Riceve a Roma e a Perugia.

La Dott.ssa Tiziana Corteccioni è un Medico Chirurgo, Specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta ad orientamento clinico cognitivo comportamentale. Collabora con l'Associazione di Clinica Cognitiva, sede di Roma.

ULTIMI ARTICOLI

come gestire l'ansia

Come combattere l’ansia e trasformarla in forza

Come calmare l’ansia velocemente e ritornare forti come prima? L’ansia è un’esperienza comune, un segnale di disagio che può manifestarsi in molte forme variando da…

Continua a leggere...
ritmo sonno-veglia

Come riprendere un sonno regolare dopo le vacanze?

Quali sono le implicazioni sulla salute di un riposo notturno adeguato e le strategie per regolare un ritmo sonno-veglia alterato? Il sonno è una funzione…

Continua a leggere...
sterminio familiare

Strage familiare: il significato in psicologia e i metodi per prevenirla

Come e perchè si può arrivare a compiere lo sterminio dei propri familiari, il parere di una psichiatra che spiega quali sono gli strumenti per…

Continua a leggere...
i benefici del relax

Perchè fa bene andare in vacanza? I benefici psicologici del relax.

Rallentare o, ancora meglio, interrompere le abituali attività è fondamentale per mantenere il benessere e migliorare la qualità di vita. Andare in vacanza fa bene…

Continua a leggere...