Bullismo e cyberbullismo a scuola, conseguenze psicologiche

Bullismo e cyberbullismo a scuola, conseguenze psicologiche

Come si deve affrontare il fenomeno, perché intervenire precocemente, cosa devono fare gli insegnanti e i genitori.

Il bullismo è un fenomeno sociale che si manifesta attraverso la messa in atto di comportamenti intenzionali di tipo violento, fisici e/o psicologici, ripetuti nel tempo nei confronti di persone considerate più fragili, incapaci a difendersi. Il bullismo può avere conseguenze immediate ed a lungo termine sulla sfera psicologica delle vittime poiché spesso peggiora notevolmente la qualità di vita degli studenti bersaglio dei bulli.

Qual è la prevalenza del bullismo nella popolazione?

Il fenomeno può coinvolgere sia bambini sia adolescenti. Un’indagine è stata effettuata su 375 soggetti in età infantile (dei quali il 22,1% del campione ovvero 83/375 bambini ripetutamente coinvolti in comportamenti di bullismo e il 30,12% del campione ovvero 113/375 bambini occasionalmente coinvolti in situazioni di bullismo). Da questa è emerso che il 20,27% della popolazione esaminata (76/375 bambini) avrebbe effettuato numerose assenze all’inizio dell’anno scolastico ed il 9,85% del campione (37/375 bambini) avrebbe mostrato un comportamento opposto. È stato riscontrato un miglioramento dei voti entro la fine dell’anno scolastico in tutti i gruppi valutati senza rilevare associazioni significative tra bullismo e rendimento scolastico (Zalba et al., 2018). Un’altra ricerca ha valutato i risultati accademici tra adolescenti esposti a violenze, abusi sessuali ed episodi di bullismo determinando l’influenza accademica individuale e contestuale esercitata dall’ambiente scolastico degli adolescenti in termini di bullismo, relazioni tra compagni di classe e sostegno degli insegnanti. E’ stata valutata, inoltre, l’eventuale differenza in termini di voti a scuola tra adolescenti esposti a violenza ed abusi sessuali rispetto ad adolescenti non esposti a queste forme di aggressività. Il campione era composto da 7343 adolescenti di età compresa tra i 15 ed i 16 anni provenienti da 56 scuole di Oslo, in Norvegia. Dai risultati è emerso a livello individuale che tutte le forme di violenza e abuso sessuale erano associate in modo significativo a risultati accademici peggiori. Ciò era vero anche per il bullismo, mentre il sostegno degli insegnanti portava al conseguimento di voti migliori. A livello scolastico l’analisi ha mostrato che gli studenti delle scuole con livelli più alti di bullismo raggiungevano risultati accademici peggiori. Ciò sottolinea la necessità di esaminare simultaneamente fattori individuali e contestuali per migliorare i risultati scolastici degli studenti. Gli studenti che frequentano scuole con livelli più alti di bullismo, infatti, possono mostrare prestazioni scolastiche peggiori indipendentemente dalla precedente esposizione a violenza ed abusi sessuali con necessità di sforzi preventivi incentrati non solo sui gruppi vulnerabili ma su tutti gli studenti e il contesto scolastico (Strom et al., 2013).

Cosa devono fare gli insegnanti per arginare il fenomeno?

Le vittime di bullismo riferiscono spesso bassi livelli di percezione di sostegno da parte degli insegnanti e sentimenti di insicurezza che li conducono a lasciare la scuola a causa della paura di subire violenze. I dati di uno studio effettuato su 13262 studenti, i quali hanno risposto ad un questionario di autovalutazione sulla vittimizzazione e la violenza perpetrata a scuola, hanno rivelato che il 3,6% di tutti gli studenti erano stati vittime di violenza almeno una volta. La proporzione di vittime di bullismo tra gli studenti maschi era del 6,4% rispetto all’1,1% tra le femmine. Gli insegnanti possono contribuire ad arginare il fenomeno prima di tutto conoscendolo meglio nelle sue complesse dinamiche relazionali e fornendo supporto alle vittime (Berkowitz & Benbenishty, 2012).

Qual è il profilo psicologico della vittima di bullismo e del bullo?

Cosa si intende per cyberbullismo?

Per cyberbullismo si intende una forma di bullismo informatico che, insieme a quello scolastico, può presentare conseguenze psicologiche internalizzanti (insonnia, percezione di disintegrazione sociale, disagio) e problemi esternalizzanti (aggressività generale, comportamento antisociale). Da una ricerca effettuata su 738 adolescenti provenienti da una scuola superiore e da una scuola media è emerso che quasi uno studente su quattro era stato coinvolto nel cyberbullismo (il 16,4% del campione come cyber-vittima, il 4,9% come cyber-bullo e il 5,6% sia come cyber-bullo sia come vittima); Il 14% del gruppo di studenti era stato coinvolto nel bullismo scolastico come vittima, il 7,2% come bullo e il 2,8% sia come bullo sia come vittima. La maggior parte degli adolescenti coinvolti nel cyberbullismo non era stata coinvolta nel bullismo scolastico. Riguardo ai problemi associati al bullismo scolastico quelli di internalizzazione erano più diffusi tra le vittime mentre i problemi di esternalizzazione erano più comuni nei bulli. Un modello simile è stato riscontrato nel cyberbullismo. L’insonnia era più elevata nel gruppo di studenti coinvolti nel cyberbullismo rispetto a quello degli alunni coinvolti nel bullismo scolastico. L’aggressività generale e il comportamento antisociale erano più diffusi nei bulli e cyber-bulli. Osservando le differenze tra i tipi di bullismo le vittime esclusivamente a scuola e sia a scuola che online hanno mostrato punteggi più alti nei livelli di insonnia e di disintegrazione sociale percepita rispetto alle vittime di bullismo cibernetico o agli studenti non coinvolti. I punteggi di aggressività generale ed il comportamento antisociale erano più alti nei bulli a scuola ed in quelli a scuola e via internet piuttosto che nei cyber-bulli e negli studenti non coinvolti (Kubiszewski et al., 2013).

Come si deve affrontare il bullismo e il cyberbullismo?

Cosa fare per limitarlo?

Perché è importante intervenire precocemente e cosa devono fare i genitori delle vittime?

Fondamentale è fornire una rete di sostegno alle vittime di bullismo e cyberbullismo parlando del problema agli insegnanti ed affidandosi ad uno specialista della salute mentale al fine di limitare le conseguenze psicologiche e prevenire l’abbandono scolastico.

Riferimenti bibliografici:

Berkowitz R & Benbenishty R (2012). Perceptions of teachers’ support, safety, and absence from school because of fear among victims, bullies, and bully-victims. Am J Orthopsychiatry. 82(1): 67-74.

Kubiszewski V et al (2013). [Cyber-bullying in adolescents: associated psychosocial problems and comparison with school bullying]. [Article in French]. Encephale. 39(2): 77-84.

Strom IF et al (2013). Violence, bullying and academic achievement: a study of 15-year-old adolescents and their school environment. Child Abuse Negl. 37(4): 243-51.

Zalba J et al (2018). Student’s perception of school bullying and its impact on academic performance: A longitudinal look. Arch Argent Pediatr. 116(2): e216-e226.

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Dott.ssa Tiziana Corteccioni

Psichiatra psicoterapeuta Roma Tiziana Corteccioni

Psichiatra e Psicoterapeuta.
Riceve a Roma e a Perugia.

La Dott.ssa Tiziana Corteccioni è un Medico Chirurgo, Specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta ad orientamento clinico cognitivo comportamentale. Collabora con l'Associazione di Clinica Cognitiva, sede di Roma.

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