
Metaverso e salute mentale: risorsa o grande pericolo?
Le ricerche scientifiche valutano il metaverso come uno spazio virtuale promettente per la cura dei disturbi mentali ma che può avere anche conseguenze negative.
La salute mentale è un elemento cruciale per il benessere generale. Tuttavia, è ancora poco associata all’utilizzo del metaverso. Non tutti sanno che l’interazione con ambienti virtuali (spazi digitali immersivi che combinano realtà virtuale e aumentata) può avere un impatto significativo sulla psiche.
Cos’è il metaverso?
Il metaverso, noto anche come internet tridimensionale, è uno spazio virtuale condiviso che combina tecnologie avanzate come realtà virtuale (VR), realtà aumentata (AR), realtà mista (MR) e internet. Questo ambiente consente alle persone di interagire con altre persone e oggetti digitali in tempo reale. Consegue, pertanto, un’esperienza immersiva. Il metaverso sta rapidamente diventando una parte integrante della vita moderna, offrendo opportunità di lavoro, socializzazione, istruzione e intrattenimento. Si pensi, solamente, al fatto che attraverso il metaverso si potrebbero abbracciare “virtualmente” i propri parenti defunti.
Quali sono i potenziali benefici del metaverso nel campo della salute mentale?
Alcuni ricercatori hanno valutato in modo dettagliato i pro e i contro dell’utilizzo del metaverso nel trattamento dei disturbi mentali. Il metaverso, infatti, potrebbe potenzialmente cambiare internet come lo conosciamo. Questo mondo virtuale 3D immersivo vanta le caratteristiche del mondo reale con l’ulteriore capacità di modificare l’ambiente circostante in base alle esigenze e ai requisiti individuali. VR, AR e MR sono state utilizzate come strumenti nel trattamento di vari disturbi psichici negli ultimi dieci anni con potenziali benefici. Tra questi c’è la creazione di un ambiente inclusivo per chi ha difficoltà ad interagire nella vita reale, ad es. soggetti con ansia sociale e disabilità fisiche.
Il metaverso, inoltre, permette di pianificare terapie immersive ovvero ambienti virtuali che possono essere utilizzati per trattamenti psicologici, come la terapia espositiva per le fobie o la riabilitazione cognitiva per i disturbi neurologici (Haniff et al., 2014).
Le esperienze virtuali, come viaggi simulati o meditazioni guidate, possono aiutare a ridurre i livelli di stress e migliorare il rilassamento dei pazienti.
Quali sono i rischi e le sfide per la salute mentale?
VR/AR/MR sono state proposte come soluzione alla grave carenza di professionisti della salute mentale e alla mancanza di accesso all’assistenza sanitaria. D’altro canto, i giovani tendono a trascorrere una notevole quantità di tempo giocando a giochi immersivi in 3D e utilizzando i social media, il che può portare a sintomi d’ansia, depressione e/o a dipendenze comportamentali. Inoltre, lo scorrimento infinito sulle piattaforme dei social media influisce negativamente sulla capacità di attenzione degli individui e aggrava i sintomi degli adolescenti con disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Usmani et al., 2022).
Paradossalmente, un’eccessiva immersione nel metaverso potrebbe anche sostituire le interazioni faccia a faccia, aumentando il rischio di isolamento sociale (Haniff et al, 2014). La possibilità di creare avatar e identità alternative potrebbe portare a conflitti tra la realtà virtuale e quella reale, con conseguenze psicologiche (Melzack & Wall., 1988). Infine, gli spazi virtuali non regolamentati possono esporre gli utenti ad esperienze negative, come il cyberbullismo, con un impatto negativo sulla salute mentale.
Come considerare il metaverso?
Il metaverso offre opportunità straordinarie per migliorare la qualità di vita delle persone, ma il suo impatto sulla salute mentale deve essere attentamente monitorato. Un uso equilibrato e consapevole può massimizzare i benefici riducendo al minimo i rischi, garantendo un’esperienza positiva e preziosa per il futuro.
Riferimenti bibliografici:
Melzack R & Wall PD (1988). The Challenge of Pain. Penguin Books.
Usmani SS et al (2022). Future of mental health in the metaverse. Gen Psychiatry. 35(4): e100825.
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Dott.ssa Tiziana Corteccioni

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