depressione lavoro dipendente

Depressione e stress da lavoro che non piace: sintomi e rimedi

La depressione lavoro dipendente è un problema di salute molto diffuso nella popolazione. L’insorgenza di questa patologia può essere favorita da un’insufficiente tollerabilità dello stress lavorativo da parte degli impiegati (spesso frutto di problematiche organizzative aziendali e/o personali). Non tutti, infatti, amano il proprio lavoro. Nonostante le ricerche dimostrino un’associazione tra depressione dei dipendenti e riduzione della produttività sul posto di lavoro, con l’assenteismo in aumento, la maggior parte dei datori di lavoro sembrerebbe in gran parte non rispondente alla necessità di iniziative per la gestione della depressione causata dal lavoro. Le barriere organizzative ed individuali possono impedire alle aziende di gestire efficacemente la depressione dei lavoratori. Le barriere organizzative comprendono: lacune di informazioni, mancanza di dati per giustificare un aumento degli investimenti in programmi di salute mentale dei dipendenti e ruoli ambigui dei datori di lavoro nell’affrontare la questione. Tra le barriere individuali, invece, si possono citare: l’incapacità di riconoscere segni e sintomi; stigma; riservatezza e privacy; mancanza di risorse facilmente accessibili e di qualità che possano permettere ai dipendenti depressi di accedere prontamente ad un trattamento. Molti professionisti del settore sanitario possono arrivare a non essere più in grado di lavorare, a causa di risposte più aggressive nei luoghi di lavoro e sintomi depressivi. Le sindromi psicopatologiche più diffuse in ambito lavorativo sono il burnout e il mobbing. I professionisti della salute mentale sono i più qualificati per progettare e mettere in pratica programmi e servizi destinati ai lavoratori affetti da queste patologie (Putnam & Mckibbin, 2004).

Per migliorare la gestione della depressione sul luogo di lavoro e la prevenzione del suicidio, alcune ricerche hanno valutato le associazioni tra stile di vita, ambiente di lavoro, sintomi depressivi e ideazione suicidaria. Le variabili misurate includevano fattori stressanti in ambiente lavorativo, orari di lavoro, straordinari, fumo, consumo di alcol, sonno, esercizio fisico, pasti, fattori familiari, presenza di amici e messa in atto di strategie finalizzate alla riduzione dello stress. Sono stati analizzati complessivamente 4118 dipendenti (2834 uomini, 1284 donne) in undici città del Giappone. In entrambi i sessi le variabili associate a sintomi depressivi sono risultate: stress lavorativo elevato, abuso di alcol, riposo notturno poco soddisfacente, assenza di amici, non utilizzo di tecniche di riduzione dello stress. L’abuso di alcol e l’assenza di amici sono stati associati con ideazione suicidaria sempre in entrambi i sessi. La prevalenza dei lavoratori che non avevano amici e che non usavano tecniche di riduzione dello stress è risultata inaspettatamente elevata. Data la loro chiara associazione con sintomi depressivi una maggiore attenzione verso questi fattori permetterebbe di migliorare la salute mentale dei lavoratori depressi prevenendo il suicidio (Takada et al., 2009).

La Japan Medical Association nel 2008 ha lanciato un progetto volto ad esaminare le condizioni di salute dei medici ospedalieri. Lo studio è stato condotto su un totale di 10.000 medici selezionati casualmente dall’associazione giapponese. I partecipanti sono stati invitati a compilare un questionario di raccolta dei dati demografici ed a completare la versione giapponese della scala Quick Inventory of Depressive Symptomatology (QIDS-SR-16). Dai risultati è emerso che il 53% degli intervistati non ha consultato altri colleghi omettendo le proprie condizioni di salute mentale, il 46% ha avuto meno di 4 giorni di vacanza in un mese, il 41% ha dormito meno di 6 ore. La ricerca, inoltre, ha individuato i sintomi più diffusi della depressione causata dal lavoro: il 6% dei partecipanti ha pensato di suicidarsi più volte durante la settimana, il 9% ha mostrato mancanza di interesse e il 6% ha percepito una mancanza di energia. Secondo la QIDS-SR-16 l’8,7% degli intervistati presentava una depressione moderata e l’1,9% soffriva di una grave depressione (Hosaka, 2012).

Cosa fare in caso di associazione tra stress, depressione e lavoro?

Come fare per uscire dalla depressione lavoro dipendente?

Quali sono i rimedi per non soffrire di depressione e per accettare o sopportare un lavoro che non piace o che si odia?

La prima visita con uno psichiatra psicoterapeuta permette di intraprendere il percorso di cura più adeguato alla gravità della propria condizione clinica il quale può consistere in un trattamento psicoterapeutico e/o farmacologico personalizzabile in base alle proprie esigenze.

Riferimenti bibliografici:

Hosaka T (2012). [The relevance of occupational physician for physicians]. [Article in Japanese]. Seishin Shinkeigaku Zasshi. 114(4): 351-6.

Putnam K & McKibbin L (2004). Managing workplace depression: an untapped opportunity for occupational health professionals. AAOHN J. 52(3):122-9; quiz 130-1.

Takada M et al (2009). Associations between lifestyle factors working environment, depressive symptoms and suicidal ideation: a large-scale study in Japan. Ind Health. 47(6): 649-55.

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Dott.ssa Tiziana Corteccioni

Psichiatra psicoterapeuta Roma Tiziana Corteccioni

Psichiatra e Psicoterapeuta.
Riceve a Roma e a Perugia.

La Dott.ssa Tiziana Corteccioni è un Medico Chirurgo, Specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta ad orientamento clinico cognitivo comportamentale. Collabora con l'Associazione di Clinica Cognitiva, sede di Roma.

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