Cos’è il disturbo ossessivo-compulsivo
Capita a molti di tornare a casa dopo aver preso i mezzi pubblici e lavarsi le mani prima di iniziare a mangiare oppure di controllare che la propria automobile sia stata chiusa correttamente.
Quello che succede a chi soffre di Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) è, invece, di avere pensieri persistenti e ricorrenti che interferiscono con le attività quotidiane riguardanti il dubbio di aver effettuato un’azione (come aver chiuso il rubinetto del gas, la serratura della porta, aver messo in ordine l’armadio, aver detto una bestemmia) oppure la paura di essersi contaminati rischiando di ammalarsi inevitabilmente. Tali pensieri disturbanti denominati ossessioni sono spesso seguiti da tentativi di soluzione del problema ovvero da comportamenti (controllare, lavarsi, mettere in ordine) o azioni mentali (pregare) prolungati e inefficaci che portano di solito ad una grande perdita di tempo (compulsioni).
Chi soffre di DOC interrompe importanti attività come vedere gli amici, uscire e andare a lavoro con importanti ripercussioni sull’umore. Attualmente circa un milione di italiani è colpito da DOC. L’età di insorgenza è dai 15 ai 25 anni.
La terapia può essere farmacologica (antidepressivi, neurolettici) o psicoterapeutica (generalmente di tipo cognitivo-comportamentale).
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