farmacofobia

Come superare la paura di prendere i farmaci

Il timore di assumere i farmaci si può superare chiedendo spiegazioni dettagliate al medico prescrittore o effettuando un percorso di psicoterapia.

La paura di prendere i farmaci a causa degli eventuali effetti collaterali, anche detta farmacofobia, porta spesso i pazienti a rifiutare di assumere qualsiasi medicina. Alla base ci sarebbe la convinzione che i medicinali facciano male alla salute. I pazienti farmacofobici rifiutano di assumere i farmaci affermando che questi possano danneggiare fegato, rene, cuore o altri organi essenziali per sopravvivere.

Studi recenti stimano che tra il 30% e il 50% della popolazione non aderisce alle terapie prescritte e uno dei motivi è proprio la farmacofobia.

Alcuni ricercatori hanno reclutato 700 partecipanti, dei quali l’80,9% erano donne. L’età dei partecipanti variava da 19 a 62 anni. Lo strumento di valutazione consisteva in diversi questionari che misuravano l’atteggiamento nei confronti dei farmaci, le convinzioni relative alle medicine, il disgusto emotivo, la preferenza per una tipologia di farmaco, la tendenza a seguire abitudini mediche alternative. La ricerca è stata condotta attraverso un sondaggio online. Dai risultati dello studio è emerso che il 20,3% dei partecipanti era in realtà farmacofobico.

Quali sono le cause della paura di prendere le medicine?

Alla base di questa fobia ci sarebbe una pregressa esperienza negativa con alcuni tipi di farmaci oppure un’inclinazione a credere alle teorie del complotto relative all’industria farmaceutica. La credenza negativa sui farmaci porterebbe ad una mancanza di adesione alle terapie prescritte dai medici (Petelinsek & Korajlija, 2020).

La fobia può essere causata da uno specifico metodo di somministrazione del farmaco piuttosto che dal farmaco stesso. Alcuni pazienti possono avere difficoltà a deglutire i farmaci ma accettano di effettuare iniezioni intramuscolari. Altri possono tollerare bene le pillole ma rifiutare le gocce. Anche la paura di soffocare assumendo i farmaci può impedire ad alcuni pazienti di curarsi.

Quali sono i sintomi della paura di prendere i farmaci?

Come per tutte le fobie il sintomo più comune è l’ansia. Quando l’ansia diventa intensa può causare attacchi di panico. Tuttavia, alcuni individui che hanno paura di prendere le medicine possono portare le cose all’estremo rifiutandosi di assumere farmaci anche se il medico ha detto di farlo per curare gravi problemi fisici o psichici. Il paziente che ha paura di assumere farmaci rifiuta di prenderli, manifesta timore al solo pensiero di doverlo fare, nega di stare male, può avere attacchi di panico, tensione muscolare, tremore e difficoltà a tollerare forti emozioni.

Come superare la paura di prendere i farmaci?

Le persone che soffrono di farmacofobia possono aver sperimentato un effetto collaterale negativo o una reazione allergica dopo l’assunzione di un farmaco oppure potrebbero aver visto una persona cara ammalarsi gravemente o addirittura morire dopo aver assunto farmaci. Anche se la morte o la malattia non sono causate dal farmaco, il nostro cervello può tracciare una connessione tra questi eventi.

La natura di questa fobia la rende particolarmente difficile da trattare: il pensiero di prendere una pillola provoca, infatti, molta ansia. Molti pazienti che soffrono di farmacofobia hanno il terrore di ammalarsi gravemente dopo aver assunto farmaci per la prima volta non riuscendo a chiamare aiuto.

E’ molto utile spiegare al paziente farmacofobico il fatto che dovrà abituarsi all’idea di prendere medicine perché potrebbe trovarsi in una condizione nella quale può essere impossibile evitare di assumere un farmaco. Parlare prima e con calma con il medico prescrittore relativamente alle proprie paure, invece, può aiutare a superare questa paura e ad assumere il farmaco per propria scelta non trovandosi impreparato emotivamente.


Esiste un trattamento efficace per la farmacofobia e la psicoterapia può aiutare i pazienti a superare questa paura?

I trattamenti efficaci per la farmacofobia comprendono la terapia cognitivo comportamentale (CBT) e la terapia dialettica comportamentale (DBT) le quali possono entrambe aiutare in modo significativo. La prima cerca di alterare la percezione della paura e, di conseguenza, il suo esito. Il secondo metodo insegna ad essere consapevole ed a vivere nel momento presente.
Molto utile è anche la terapia dell’esposizione. Questo tipo di terapia espone alla paura mentre si viene accompagnati da uno psicoterapeuta il quale può aiutare ad elaborare le emozioni negative che si stanno vivendo.

Riferimenti bibliografici:

Petelinsek & Korajlija (2020). Predictors of pharmacophobia. Health Psychol Res. 8(1): 8853. 

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Dott.ssa Tiziana Corteccioni

Psichiatra psicoterapeuta Roma Tiziana Corteccioni

Psichiatra e Psicoterapeuta.
Riceve a Roma e a Perugia.

La Dott.ssa Tiziana Corteccioni è un Medico Chirurgo, Specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta ad orientamento clinico cognitivo comportamentale. Collabora con l'Associazione di Clinica Cognitiva, sede di Roma.

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