
La storia della Psichiatria
La storia della Psichiatria: dai riti religiosi alle terapie validate dagli studi scientifici.
La psichiatria è la disciplina medica che si occupa di prevenire, diagnosticare, trattare e riabilitare i disturbi mentali. Esaminare la storia della psichiatria è importante perché permette di conoscere come è cambiata e quali sono state le teorie che hanno portato all’uso che ne facciamo oggi.
La Psichiatria antica:
Le antiche civiltà consideravano i disturbi mentali attribuibili a cause soprannaturali o divine. Nell’antico Egitto, ad esempio, i disturbi psichici erano spesso associati ad una possessione demoniaca e venivano “curati” con riti religiosi. Nell’antica Grecia, Ippocrate e Galeno iniziarono a considerare le malattie mentali come squilibri del funzionamento del corpo e del cervello.
Il Rinascimento e l’Illuminismo:
Nel XVI secolo, Philippe Pinel fu il primo ad introdurre un’assistenza sanitaria ai malati di mente in Francia sottolineando l’importanza di un trattamento empatico e umano. Nel XVIII secolo, la filosofia illuminista accolse medici tedeschi come Franz Anton Mesmer che svilupparono teorie sui disturbi mentali basate su ipnosi e magnetismo. Mesmer era convinto dell’esistenza di un “fluido universale” che agiva sul corpo portandolo a guarire.
Mesmer denominò questa energia “magnetismo animale”, così distinto dal magnetismo delle calamite.
Il XIX secolo e la nascita della Psichiatria moderna:
Nel XIX secolo nasce la psichiatria moderna la quale diventa una disciplina scientifica. Jean-Martin Charcot e Sigmund Freud furono i pionieri dei primi studi scientifici sui disturbi mentali. A loro dobbiamo la formulazione delle prime teorie sulla mente umana.
La distinzione comunemente accettata era tra teorie dualistiche (ovvero teorie che sostengono che mente e corpo costituiscono due diversi regni ontologici), teorie monistiche (cioè teorie che affermano che, ontologicamente parlando, esiste solo mente o materia) e teorie attributive (vale a dire, teorie che postulano che mente e corpo siano attributi di un aspetto personale neutrale) (Rabossi,1982).
Charcot con i suoi studi sull’isteria e Freud, parlando di inconscio e dell’importanza dell’analisi dei sogni, permettono di uscire dalla concezione di malattia mentale come inspiegabile, demoniaca, facilitando una comprensione profonda, nella sua complessità.
Dal XX secolo a oggi:
Nel corso del XX secolo, gli studi clinici in Psichiatria hanno valutato i progressi della farmacologia, della terapia elettroconvulsivante (ECT) e della terapia cognitivo-comportamentale.
È un periodo di progressi scientifici ma anche di critiche nei confronti delle pratiche tradizionali.
La figura di Franco Basaglia rappresenta il centro dell’evoluzione della disciplina psichiatrica.
Franco Basaglia è uno psichiatra italiano che si opponeva alle pratiche psichiatriche istituzionali. Fu lui a promuovere la riforma psichiatrica sanitaria sulla quale ci basiamo oggi. Nel 1961 Basaglia, una volta nominato direttore del manicomio di Gorizia, introdusse un modello di assistenza innovativo, deistituzionalizzato, con l’integrazione del paziente psichiatrico all’interno della comunità. Secondo Basaglia le istituzioni psichiatriche manicomiali erano oppressive e disumane, finalizzate ad allontanare il malato di mente dalla comunità, in quanto pericoloso. Era necessario, pertanto, superare i manicomi offrendo a tutti servizi di salute mentale ambulatoriali con trattamenti umani e personalizzati.
Il lavoro di Franco Basaglia contribuì alla creazione di leggi e politiche che promuovevano i diritti dei pazienti psichiatrici. Nel 1978, in Italia, venne approvata la legge 180, nota come “Legge Basaglia“, che prevedeva la progressiva chiusura dei manicomi con la conseguente trasformazione dei servizi psichiatrici in servizi comunitari.
La Psichiatria contemporanea:
Oggi, la psichiatria è una disciplina multidisciplinare neuroscientifica, psicologica e farmacologica. Gli approcci terapeutici variano dalla terapia farmacologica alla terapia cognitivo-comportamentale.
La ricerca continua ma va di pari passo all’impegno per una maggiore comprensione e accettazione dei disturbi mentali, aspetti essenziali per migliorare la qualità di vita di coloro che ne soffrono.
Riferimenti bibliografici:
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Dott.ssa Tiziana Corteccioni

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