
Fallimento: conseguenze psicologiche e modificazioni neuronali
Cosa significa essere o sentirsi un fallito, quando comporta l’insorgenza di passività e depressione?
I ripetuti fallimenti spesso comportano delle modificazioni neurologiche con insorgenza di passività e depressione.
Cosa significa essere o sentirsi un fallito e quali sono le conseguenze psicologiche di ripetuti fallimenti?
Quando un comportamento fallisce ripetutamente nel raggiungere il suo obiettivo i mammiferi spesso rinunciano diventando passivi. Ciò può essere strategico per preservare l’energia, riorganizzarsi tra un tentativo e l’altro oppure può diventare un comportamento disfunzionale. Nella depressione, infatti, la passività può rappresentare la strategia principale messa in atto durate la giornata.
Non si sa come il cervello identifichi i fallimenti mediando questo cambiamento del comportamento. Nel nuoto larvale del pesce zebra, nella realtà virtuale, il feedback visivo può essere trattenuto in modo che i tentativi di nuoto non riescano a determinare lo scenario visivo previsto. Dopo decine di secondi di tale inutilità del comportamento, infatti, gli animali generalmente diventano passivi. In queste modificazioni comportamentali genererebbero un ruolo chiave gli astrociti, cellule cerebrali di sostegno, fondamentali per il mantenimento dell’omeostasi cerebrale.
I neuroni noradrenergici risponderebbero specificamente ai tentativi di nuoto falliti e agli astrociti radiali accumulando calcio in modo proporzionale ai tentativi falliti. I neuroni noradrenergici, pertanto, attiverebbero progressivamente gli astrociti radiali del tronco cerebrale i quali determinerebbero l’interruzione del nuoto. Gli astrociti radiali, quindi, sono accumulatori di prove di azioni attuali inefficaci e possono determinare cambiamenti comportamentali (Mu et al., 2019).
Durante il comportamento locomotorio, infine, un numero maggiore di astrociti mostra aumenti di calcio che sono guidati dall’attività neuronale e correlano con i cambiamenti globali del flusso sanguigno. Diversi studi hanno contribuito alla nostra comprensione degli astrociti. Fino a poco tempo fa, però, nessuno ha esaminato la loro funzione in vivo. La marcatura selettiva degli astrociti con proteine fluorescenti con il ruolo di indicatore del calcio ha consentito lo studio della loro funzione in vivo (Hoogland & Kuhn, 2010).
Riferimenti bibliografici:
Mu Y et al (2019). Glia Accumulate Evidence that Actions Are Futile and Suppress Unsuccessful Behavior. Cell. [Epub ahead of print].
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Dott.ssa Tiziana Corteccioni

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