
Autismo negli adulti: è necessaria una terapia integrata
Il disturbo autistico è una condizione clinica cronica. In passato la sindrome di Asperger (una forma di autismo priva di anomalie di linguaggio, a più alto funzionamento) ed il disturbo autistico venivano separati ovvero elencati nella categoria dei disturbi pervasivi di sviluppo. L’ultima edizione del manuale dall’American Psychiatric Association, il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), non evidenzia più tali sottocategorie. I soggetti precedentemente diagnosticati come sindrome di Asperger o disturbo autistico sono stati inclusi come parte della categoria chiamata “Disturbi dello spettro autistico”. Il disturbo si manifesta tra i 2 ed i 3 anni di età presentando sintomi clinici caratteristici: comportamenti ripetitivi e stereotipati, scarsa comunicazione (non presente nel disturbo di Asperger), povertà nell’interazione sociale (mancata ricerca dell’altro, scarsa empatia).
Il meccanismo neurale alla base di questa patologia rimane ancora oggi poco chiaro. Recentemente sono state proposte classificazioni cliniche basate sui dati di neuroimaging (risonanza magnetica cerebrale funzionale) le quali spesso non distinguono gli individui affetti da autismo dagli individui con disturbo depressivo maggiore e con disturbo da deficit di attenzione con iperattività (ADHD) ma distinguono discretamente i pazienti affetti da schizofrenia dai soggetti sani (Yahata et al., 2016).
La presentazione neuropsicologica degli adulti con un disturbo dello spettro autistico ad alto funzionamento viene spesso messa a confronto con quella degli adulti affetti da ADHD.
26 adulti affetti da autismo sono stati confrontati con due gruppi di adulti: quelli non affetti da autismo ma affetti da ADHD (n=52) e quelli non affetti da autismo e nemmeno da ADHD (n=52) di simile età e sesso.
Non sono state riscontrate differenze di quoziente intellettivo (QI) nei 3 gruppi. Nei soggetti con autismo ad alto funzionamento emergeva una velocità di elaborazione, una flessibilità cognitiva e una capacità di individuare parole significativamente ridotta rispetto agli altri gruppi. In tali soggetti, inoltre, emergeva anche una ridotta memoria di lavoro rispetto ai controlli. Tale differenza, però, non veniva riscontrata nel gruppo dei soggetti con ADHD. Ci potrebbero essere, quindi, specifici correlati neuropsicologici per autismo ad alto funzionamento differenti rispetto a quelli per ADHD. Ciò potrebbe avere implicazioni significative per l’identificazione dei soggetti a rischio per autismo (Fried et al., 2016).
Uno studio ha valutato la prevalenza dei sintomi di ADHD nei genitori di bambini con disturbo dello spettro autistico. Si tratta di uno studio trasversale condotto sui genitori di 89 bambini precedentemente diagnosticati per la presenza di disturbi dello spettro autistico. Lo strumento di indagine utilizzato è stato la 18-item Adult ADHD Self-Report Scale (ASRS). I sintomi di ADHD erano presenti nel 10,4% delle madri e nell’11,3% dei padri di bambini con una diagnosi di autismo. Questi risultati suggeriscono che la prevalenza dei sintomi di ADHD nei genitori di bambini con autismo è maggiore di quella riscontrata nella popolazione generale adulta (Bonatto et al., 2016).
Ricerche limitate sono state condotte sui soggetti di sesso femminile affetti da disturbi dello spettro autistico. Alcune di queste hanno valutato l’empatia delle donne adulte affette da questa condizione clinica e la presenza di eventuali differenze di genere all’interno del disturbo.
L’empatia auto-riferita dalle donne adulte con autismo è stata esaminata e confrontata con quella degli uomini sani o delle donne sane così come negli uomini affetti da autismo.
Banche dati on-line sono state valutate per individuare gli articoli che indagavano l’empatia auto-riferita dalle donne adulte con autismo. Sono stati identificati solo 6 studi di confronto tra donne e uomini affetti da autismo.
Tutti gli studi hanno individuato tra le donne con autismo livelli più bassi di empatia rispetto alle donne sane e agli uomini sani, ma livelli di empatia simili agli uomini con autismo.
La capacità empatica delle donne con diagnosi di autismo, pertanto, assomiglia a quella degli uomini affetti dalla stessa patologia (Kok et al., 2016).
I bambini affetti da disturbo dello spettro autistico richiedono generalmente valutazioni e cure mediche anche in età adulta. Il grosso problema è che, al compimento dei 18 anni di età dei pazienti, è necessario il passaggio della presa in carico da centri clinici neuropsichiatrici infantili a strutture psichiatriche, le quali si occupano poco di questa patologia e spesso lavorano in ambiti separati dalla neuropsichiatria infantile, non garantendo una continuità assistenziale ai pazienti. Le conoscenze e le risorse disponibili per la gestione dei problemi di salute mentale dei bambini con autismo presentano lacune sostanziali per quanto riguarda gli adulti con questa patologia. Queste lacune sono in grande parte dovute a limitazioni diagnostiche, scarsa capacità di comunicazione ed eterogeneità clinica della popolazione di pazienti.
La terapia degli adulti, pertanto, si avvale prevalentemente della prescrizione di farmaci psicotropi.
Fondamentale è, invece, l’integrazione del trattamento farmacologico psichiatrico con una diagnosi ed un trattamento dei problemi di salute fisica dei pazienti, la gestione dei comportamenti problematici, dell’impatto ambientale di tali comportamenti, la definizione del ruolo degli accompagnatori, ovvero un approccio clinico basato sulla diversità neuropsicologica dei pazienti che potrebbe influenzare positivamente la salute mentale dei soggetti adulti affetti da autismo (Foley & Trollor, 2015).
Riferimenti bibliografici:
Bonatto SJ et al (2016). The prevalence of symptoms of attention-deficit/hyperactivity disorder in parents of children with autism spectrum disorder. Psychiatry Res. 240:1-3.[Epub ahead of print].
Fried R et al (2016). A study of the neuropsychological correlates in adults with high functioning autism spectrum disorders. Acta Neuropsychiatr. 4:1-10. [Epub ahead of print].
Kok FM et al (2016). Self-Reported Empathy in Adult Women with Autism Spectrum Disorders – A Systematic Mini Review.PLoS One. 11(3): e0151568.
Yahata N et al (2016). A small number of abnormal brain connections predicts adult autism spectrum disorder. Nat Commun. 7:11254.
Ultimi Articoli
Ricerca articolo su patologia di interesse
News
Dott.ssa Tiziana Corteccioni

Stomaco gonfio, respiro corto: rimedi per le somatizzazioni ansiose
La sensazione di non riuscire a respirare a fondo e il senso di oppressione allo stomaco possono essere sintomi fisici dell’ansia per i quali è…
Quando si può guarire spontaneamente dalla depressione
La guarigione spontanea dalla depressione può avvenire in caso di sintomi di intensità lieve e di durata limitata nel tempo. Nonostante la depressione sia un…
Come superare la paura di non essere abbastanza
La paura di non essere abbastanza o atelofobia può essere superata con l’aiuto di uno psicoterapeuta e a volte richiede anche un supporto farmacologico. La…
Come superare la fine di una relazione sentimentale
La rottura di una storia d’amore può essere affrontata con il supporto di uno psicoterapeuta. La fine di una relazione sentimentale è un processo molto…