
NSI-189, la nuova pillola contro la depressione
Negli Stati Uniti è in fase di sperimentazione una nuova pillola contro la depressione.
Il principio attivo è chiamato benzilpiperizina-aminiopiridina ed il nome del farmaco è NSI-189. Questo farmaco, rivolto ai pazienti con Depressione Maggiore, stimolerebbe la crescita dei neuroni che generalmente appare rallentata o deficitaria nei pazienti affetti da depressione e/o da disturbi d’ansia. Lo studio è stato condotto dall’italiano Maurizio Fava ed è stato pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry.
In chi soffre di Depressione Maggiore diventa difficile lavorare, studiare, mangiare, dormire e godere a pieno delle attività quotidiane. Questi sintomi invalidanti, pertanto, possono portare il paziente a richiedere un trattamento farmacologico antidepressivo. I farmaci antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI) e inibitori dell ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI) sono a volte poco tollerati e, per questo, sospesi dai pazienti per la presenza di iniziali effetti collaterali come bocca secca, sonnolenza, lieve aumento di peso, stipsi, diarrea.
Il farmaco NSI-189 è stato testato alla dose di 40 mg fino a 3 volte al giorno su 24 soggetti affetti da disturbo depressivo maggiore i quali hanno ricevuto NSI-189 o placebo per 28 giorni in un ambiente ospedaliero. Visite di controllo ambulatoriali sono state condotte fino al giorno 84 (± 3) della sperimentazione ed NSI-189 sembrerebbe ben tollerato a tutti i dosaggi, senza effetti collaterali gravi.
Gli strumenti psicometrici usati per valutare l’efficacia farmacologica sono stati il Symptoms Of Depression Questionnaire (SDQ), il Montgomery-Asberg Depression Scale (MADRS), il Clinical Global Impressions-Improvement (CGI-I), il Massachusetts General Hospital (MGH), il Cognitive and Physical Functioning Questionnaire (CPFQ) e hanno mostrato una riduzione promettente dei sintomi cognitivi e/o depressivi. Questi miglioramenti clinici persisterebbero anche durante la fase di controllo, dopo 8 settimane di interruzione della terapia (Fava et al., 2015).
Negli ultimi anni sono stati effettuati studi di neuroimaging per esaminare l’attività metabolica regionale cerebrale in seguito ai trattamenti per la depressione. Dai risultati è emersa una normalizzazione dell’attività metabolica e sinaptica nelle regioni limbiche, mesencefaliche e prefrontali in seguito alla somministrazione di farmaci serotoninergici e/o al trattamento psicoterapeutico (Abbass et al., 2014).
Gli antidepressivi prescritti attualmente, però, agiscono aumentando il livello ematico cerebrale del neurotrasmettitore serotonina mentre il nuovo farmaco NSI-189 agirebbe sulla neurogenesi, ovvero sulla formazione di nuovi neuroni a livello dell’area cerebrale dell’ippocampo che avrebbe un ruolo cruciale nella regolazione emotiva.
In conclusione NSI-189 mostrerebbe una promettente efficacia nello studio in fase precoce. L’ultima fase sperimentale del farmaco sarebbe prevista per il 2018 (Fava et al., 2015).
Riferimenti bibliografici:
Fava M et al (2015). A Phase 1B, randomized, double blind, placebo controlled, multiple-dose escalation study of NSI-189 phosphate, a neurogenic compound, in depressed patients. Mol Psychiatry. [Epub ahead of print].
Segui la Dott.ssa Corteccioni sui Social
Ricerca articolo su patologia di interesse
News
Dott.ssa Tiziana Corteccioni

ULTIMI ARTICOLI
Il miglior libro contro ansia e depressione
“Ho bisogno di una pillola?” è il miglior testo per smettere di aver paura di curarsi. Viviamo in periodo difficile, in cui il malessere psicologico…
Terapie alternative ai farmaci nella Depressione Maggiore
Per chi non può assumere farmaci o ha manifestato effetti collaterali la fitoterapia e la psicoterapia cognitivo-comportamentale digitale possono essere un’opzione da prendere in considerazione….
Come capire se un adolescente ha problemi psicologici
Alcune ricerche scientifiche descrivono i disturbi psicologici diffusi tra gli adolescenti nell’epoca digitale. Stiamo assistendo ad un cambiamento significativo nella presentazione e nella prevalenza dei…
Antidepressivi che danno problemi sessuali: che cos’è la PSSD
La sindrome da disfunzione sessuale persistente post-antidepressivi è una sindrome che desta preoccupazione nei consumatori ma la ricerca non ne ha dimostrato con certezza l’esistenza….