Disturbi affettivi stagionali: quando il cambio della stagione può influenzare l’umore
Numerosi studi hanno dimostrato l’esistenza di una relazione significativa tra stagionalità e disturbi depressivi o comportamentali, soprattutto nelle regioni a clima temperato. Sono ancora scarsi gli studi che hanno realizzato modelli stagionali di ricoveri ospedalieri per i disturbi psichici nei paesi tropicali e subtropicali. Lo scopo di un recente studio è stato quello di esaminare la relazione tra stagioni e ricoveri per un disturbo mentale ad Hanoi, in Vietnam.
Un database realizzato dal 2008 al 2012 dall’equipe dell’Hanoi Mental Hospital ha permesso di analizzare il numero di ricoveri per disturbo psichico diagnosticato mediante la classificazione internazione dei disturbi mentali (ICD-10).
Dai risultati è emerso che la stagione estiva presenterebbe il più alto rischio relativo di ricovero in ospedale per disturbi mentali, con un picco nel mese di giugno. Rispetto ad altri gruppi demografici i maschi e gli anziani (di età superiore ai 60 anni) sembrerebbero più sensibili alle variazioni del rischio stagionale. Quando le temperature minima, media e massima aumentavano di 1° C il numero di ricoveri per disturbi mentali sembrava aumentare dell’1,7%, 2% e 2,1% rispettivamente (Trang et al., 2016).
Il disturbo bipolare colpisce dall’1 al 4% della popolazione mondiale. È caratterizzato da periodi di elevazione del tono dell’umore intervallati da periodi di benessere ed episodi depressivi. La conferma di modelli stagionali sembrerebbe provenire dai tassi di ricovero, dalle recidive degli episodi affettivi e dalle fluttuazioni dei sintomi ai cambi di stagione.
In una ricerca sono stati identificati 51 documenti di ricovero, di cui 32 concernenti i tassi di ospedalizzazione per stagione. Picchi stagionali per diversi episodi affettivi di disturbo bipolare sono stati osservati a livello mondiale e ampiamente replicati negli studi. Gli episodi di elevazione del tono dell’umore (maniacali e ipomaniacali) presentavano un picco durante la primavera o l’estate mentre si presentavano in misura minore in autunno. Gli episodi depressivi registravano un picco precoce in inverno mentre si riacutizzavano in misura minore in estate. Gli episodi misti presentavano un picco in primavera o metà/fine estate. Una migliore comprensione dei meccanismi alla base di questa stagionalità del disturbo bipolare faciliterebbe lo sviluppo di strategie terapeutiche e preventive personalizzate (Geoffroy et al., 2014).
Lo scopo di un recente studio italiano è stato quello di valutare in un periodo di 24 mesi la prevalenza di ricoveri involontari nelle varie stagioni e le caratteristiche cliniche associate in un campione di pazienti ricoverati in una struttura ospedaliera.
Tutti i soggetti reclutati erano stati ricoverati nel reparto di psichiatria dell’azienda ospedaliera universitaria San Luigi Gonzaga, di Orbassano (Torino), dal settembre 2013 all’agosto 2015. Sono state individuate caratteristiche socio-demografiche e cliniche degli individui reclutati.
Nella ricerca sono stati valutati 730 ricoveri nel reparto di psichiatria. La prevalenza di ammissione involontaria in reparto è stata del 15,4%. I pazienti con ricoveri involontari rispetto agli altri pazienti hanno mostrato una maggiore prevalenza di ricovero in primavera/estate, un picco significativo nel mese di giugno, una più lunga durata della degenza, una ideazione suicidaria più bassa ed un livello di istruzione superiore.
La stagionalità, pertanto, avrebbe un ruolo importante nella psicopatologia dei disturbi psichiatrici, in particolare nel disturbo bipolare. Può, infatti, essere considerato un fattore che influenzerebbe i ricoveri ospedalieri (Aguglia et al., 2016).
Studi di neuroimaging in soggetti non depressi hanno dimostrato la presenza di una relazione inversa tra i minuti di luce del giorno e la funzionalità cerebrale del trasportatore della serotonina.
Questo trasportatore avrebbe la funzione di trasferire la serotonina dello spazio sinaptico all’interno del terminale nervoso. La sua funzione è generalmente aumentata nei pazienti che presentano sintomi depressivi. La relazione inversa tra luce ed attività del trasportatore della serotonina verrebbe modificata dall’attivazione di una regione allelica. 23 controlli sani con bassi punteggi alla relazione di stagionalità e 17 pazienti con diagnosi di disturbo affettivo stagionale sono stati sottoposti a risonanza magnetica cerebrale funzionale strutturale in estate ed in inverno per indagare le differenze di funzionalità del trasportatore della serotonina tra i gruppi di soggetti nelle varie stagioni.
I due gruppi avevano simili livelli di serotonina cerebrale in estate ma, durante la fase sintomatica, in inverno, i pazienti con disturbo affettivo stagionale presentavano una maggiore funzionalità del trasportatore della serotonina rispetto ai soggetti sani di controllo. I pazienti con disturbo affettivo stagionale, inoltre, avevano un ricambio del trasportatore della serotonina significativamente ridotto tra estate ed inverno. La variazione del trasportatore della serotonina era dipendente da sesso e genotipo. Nei pazienti con disturbo affettivo stagionale il ricambio stagionale del trasportatore della serotonina era positivamente associato con la riduzione della gravità dei sintomi depressivi, come mostrato dai punteggi alla Hamilton Rating Scale for Depression. I risultati di questo studio suggeriscono che lo sviluppo di sintomi depressivi in inverno sembrerebbe associato ad un mancato ricambio del trasportatore della serotonina durante l’esposizione allo stress ambientale, soprattutto nei soggetti con elevata predisposizione ai disturbi affettivi (McMahon et al., 2016).
Riferimenti bibliografici:
Aguglia A et al (2016). Involuntary admissions in Italy: the impact of seasonality. Int J Psychiatry Clin Pract. 1-7. [Epub ahead of print].
Mc Mahon B et al (2016). Seasonal difference in brain serotonin transporter binding predicts symptom severity in patients with seasonal affective disorder. Brain. 139(Pt 5): 1605-14
Trang PM et al (2016). Seasonality of hospital admissions for mental disorders in Hanoi, Vietnam. Glob Health Action. 9: 32116.
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Dott.ssa Tiziana Corteccioni
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