
Terapie alternative ai farmaci nella Depressione Maggiore
Per chi non può assumere farmaci o ha manifestato effetti collaterali la fitoterapia e la psicoterapia cognitivo-comportamentale digitale possono essere un’opzione da prendere in considerazione.
La Depressione Maggiore è un disturbo complesso. Ricerche scientifiche hanno individuato il coinvolgimento di numerosi fattori psicologici, neurologici, immunitari ed endocrinologici. I sintomi della Depressione Maggiore possono essere invalidanti e comprendono: umore depresso, disturbi del sonno, disturbi dell’appetito, stanchezza, perdita di interesse nelle abituali attività e difficoltà di concentrazione con conseguente deterioramento del funzionamento sociale, familiare e lavorativo. Sebbene la farmacoterapia rappresenti un cardine nel trattamento della Depressione Maggiore, la sua efficacia può essere limitata da effetti collaterali, aderenza non ottimale e risposta clinica incompleta. Per questi motivi, cresce l’interesse verso approcci terapeutici alternativi, tra cui la fitoterapia e la psicoterapia cognitivo-comportamentale in formato digitale.
La fitoterapia è utile nel trattamento della Depressione Maggiore?
Numerosi studi preclinici e clinici confermano l’efficacia antidepressiva di alcune piante medicinali, soprattutto per la cura della Depressione Maggiore lieve o moderata. Le sostanze attive contenute in queste piante agiscono attraverso meccanismi simili a quelli dei farmaci antidepressivi convenzionali, come l’inibizione della ricaptazione delle monoamine (serotonina, dopamina, noradrenalina) e l’inibizione della monoamino ossidasi. Inoltre, le piante esercitano effetti agonisti o antagonisti su diversi recettori del sistema nervoso centrale.Tra le piante più studiate figurano l’iperico, lo zafferano, la melissa e la lavanda, così come altre meno note nella medicina europea tradizionale, come la rodiola, il ginkgo biloba, il ginseng coreano, la borragine, il brahmi, la mimosa e la corteccia di magnolia. Oltre agli effetti neuromodulatori, alcune di queste piante mostrano proprietà antinfiammatorie, un aspetto rilevante alla luce delle recenti evidenze che suggeriscono un ruolo centrale della neuroinfiammazione nella patogenesi della Depressione Maggiore. Bisogna sottolineare che alcune di queste piante (come, ad esempio, l’iperico) non vanno assunte da chi usa un trattamento antidepressivo per un potenziale rischio di sindrome serotoninergica causata da un’eccessiva liberazione di serotonina nel sistema nervoso centrale e periferico (Dobrek & Glowaka, 2023) .
Che ruolo ha la psicoterapia digitale cognitivo-comportamentale nel trattamento dei sintomi depressivi?
Un’altra valida alternativa alla farmacoterapia, soprattutto nei soggetti con sintomi di insonnia, è la terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia. Tuttavia, l’accessibilità a questo tipo di terapia è limitata in molti paesi, per motivi economici o culturali. In tale contesto, la terapia cognitivo-comportamentale digitale (tramite smartphone) rappresenta una soluzione innovativa e potenzialmente efficace. In uno studio randomizzato e controllato condotto su 320 adulti con Depressione Maggiore e sintomi d’insonnia, l’uso per sei settimane dell’applicazione per smartphone proACT-S ha prodotto miglioramenti significativi del disturbo rispetto al gruppo di controllo. Sono stati osservati effetti rilevanti sulla riduzione dei sintomi depressivi, sulla gravità dell’insonnia e dell’ansia, oltre che su una migliore qualità del sonno. Dopo dodici settimane, anche il gruppo inizialmente in attesa ha mostrato miglioramenti comparabili, confermando l’efficacia dell’intervento (Chan et al., 2023).
Le terapie alternative ai farmaci nella Depressione Maggiore offrono un valido supporto, specialmente nei pazienti che presentano sintomi lievi o moderati o nei pazienti non rispondenti/intolleranti agli antidepressivi convenzionali. La fitoterapia fornisce un’opzione naturale con basi farmacologiche interessanti, mentre la psicoterapia digitale tramite smartphone, rappresenta un modello promettente per superare le barriere di accesso ai trattamenti psicologici. Ulteriori studi su larga scala sono auspicabili per consolidare l’efficacia e la sicurezza di queste terapie in contesti clinici reali.
Riferimenti bibliografici:
Chan CS et al (2023). Treating depression with a smartphone-delivered self-help cognitive behavioral therapy for insomnia: a parallel-group randomized controlled trial. RCT. Psychol Med. 53 (5): 1799-1813.
Dobrek L & Glowaka K (2023). Depression and Its Phytopharmacotherapy-A Narrative Review. Int J Mol Sci. 24 (5): 4772.
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Dott.ssa Tiziana Corteccioni

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